Tuesday, March 13, 2007

Fly-to-quality verso i governativi, ma non troppo...

Il nervosismo che ha colpito le Borse mondiali a cavallo fra febbraio e marzo ha favorito soprattutto il mercato dei bond governativi, in particolare quello americano, che ha segnato una notevole progressione. I rendimenti dei Treasuries USA, infatti, nell'ultimo mese hanno registrato una discesa prossima ai 30 bp lungo tutto l'arco di scadenze temporali.

Nelle altre principali regioni economiche, la discesa dei tassi (e quindi il rialzo dei corsi) è stata più moderata, dell'ordine dei 20 b.p. per l'Area EMU ed ancor meno per i governativi giapponesi. La curva dei tassi del Giappone, peraltro, diversamente dalle altre, ha registrato un rialzo nella parte a breve termine (sotto di due anni), incorporando la decisione della Banca Centrale di innalzare il tasso di riferimento dallo 0,25% allo 0,50%.

L'impressione generale è che, comunque, gli investitori non si siano precipitati sul mercato obbligazionario dopo il ribasso delle borse mondiali, evento accaduto più volte in passato (il c.d. fly-to-quality). D'altronde i titoli a reddito fisso, in termini valutativi, restano poco attraenti in confronto a dei piazzamenti in liquidità, caratterizzati da una volatilità nettamente minore e rendimenti elevati (le curve sono generalmente piatte), o nello stesso ambito azionario, dove il premio al rischio resta ampiamento positivo. L'unico driver importante per i bond su base fondamentale attualmente è rappresentato dalla presenza di rendimenti reali positivi e superiori a quelli medi storici. Forse un po' poco e quindi, a mio avviso, è necessaria ancora cautela su questi mercati.


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