Monday, March 19, 2007

Cina, avanti con prudenza

Il sell-off dell’azionario di fine febbraio è stato innescato da una confluenza di notizie negative relative al mercato di Borsa cinese che hanno indotto molti investitori a prendere profitto dopo 12 mesi di performance ampiamente positive. Quali sono state queste notizie? La possibile creazione di una commissione di controllo sulla Borsa, voci sull’introduzione di una tassa sui capital gain (poi smentite), nonché sulla possibilità di misure restrittive in tema di prestiti utilizzati per gli acquisti azionari.

Nelle due settimane successive si è assistito ad un buon recupero del mercato cinese, ritornato ad un passo dai precedenti massimi, ma quel rapido crollo ha riportato alla mente il rischio di una bolla speculativa o, quanto meno, di un ritorno ad una fase di volatilità molto accentuata.

Uno sguardo ai fondamentali fa ritenere come le performance della Borsa di Shanghai, sia positive che negative, siano sempre state storicamente poco correlate all’andamento macroeconomico, anche in ragione della dimensione limitata del mercato e, per altro verso, dello scarso contributo dei consumi domestici alla crescita del PIL.

Quanto alle valutazioni, i P/E correnti (41x) e prospettici (35x) appaiono piuttosto elevati rispetto a quelli di altre Borse dell'Area (ad es. per l’indice Hang Seng China della Borsa di Hong Kong sono rispettivamente 19x e 18x), ma resta il forte dubbio sull’affidabilità e la comparabilità dei dati societari.

In ottica di lungo periodo, comunque, ritengo che il mercato azionario cinese mantenga ancora un elevato appeal, sfruttabile, ad es., con l'acquisto di fondi o ETF (non mi addentrerei, invece, in singoli titoli dai nomi magari impronunciabili). Anche il fatto che le stesse autorità stiano cercando di introdurre misure regolamentari ed amministrative importanti (fra i problemi da affrontare l'eccessiva frammentazione tra Borse di Shangai, Shenzhen e Hong Kong, nonché fra segmenti di quotazione A e B) mi sembra un fattore assolutamente positivo per lo sviluppo di quello che si candida a diventare uno dei mercati a più forte sviluppo per i prossimi anni.

Dunque la view resta positiva, anche se naturalmente, nel breve termine, tali notizie potranno avere ancora un impatto negativo in termini di quotazioni e di volatilità.

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